PEARL JAM

di Simone Pescatore, www.akkaweb.it




Erano i terribili anni '80.

Il rock era quasi completamente morto, era rimasto solo un piccolo manipolo di uomini coraggiosi che lo teneva in vita in mezzo a mille difficoltà.

A Seattle in questo periodo vi era un gran numero di gruppi disperatamente underground come Malfunkshun o Green River.

Proprio in quest'ultima band militava gente come Stone Gossard e Jeff Ament.

Gente che di lì a poco avrebbe cambiato il volto del rock.


Attivissima in questo periodo era una piccolissima etichetta discografica chiamata Sub-Pop, etichetta che prese immediatamente sotto contratto i neonati Green River.

Dopo due EP in tiratura limitata e molti concerti in locali di quart'ordine la band si sciolse, nella notte di Halloween del 1987, come disse Jeff più tardi perchè "Erano diverse le energie profuse nel progetto".



Dalle ceneri della band nascono i Mother Love Bone, Jeff e Stone con l'aggiunta del talentuoso Andrew Wood (proveniente dai disciolti Malfunkshun) come cantante tentano di sviluppare un loro progetto derivato direttamente dal hard-rock anni '70, oltre ad un immagine (dello stesso Andy Wood) particolarmente glamour.

I riff di Stone avrebbero poi fatto il resto. Solo che i nostri non avevano fatto i conti con l'overdose che uccise Andrew Wood proprio alla fine delle registrazioni del loroalbum di debutto (Apple).


A questo punto i Mother Love Bone si sciolgono. Senza infatti la spinta trainante e carismatica di Wood il gruppo non aveva motivo di esistere.


Dopo poco tempo, benché non ancora ripresisi dallo sconvolgente episodio, Gossard e Ament si ritrovano a voler ancora comporre musica.

In particolare Stone ha in mano un pugno di canzoni a suo parere davvero emozionanti.

Iniziano a provare insieme al chitarrista Mike McCready, che, seppur afflitto da problemi di droga e alcool si dimostra da subito uno straordinario musicista, capace di suonare assoli fantastici e inoltre perfetti per il tipo di musica che Stone e Jeff avevano in mente.

Tra i cinque pezzi registrati come demo in queste sessioni di prove spicca in particolare un pezzo chiamato Dollar Short.

Adesso a questa neonata band serviva un cantante, ma nessuno di loro conosceva chi potesse dare un impronta personale a quella musica.

Sarà Jack Irons (batterista dei Red Hot Chili Peppers, prima che arrivasse Chad Smith dietro i tamburi) a dare una mano: dice di conoscere a San Diego qualcuno che forse avrebbe fatto al caso loro.




Irons porta il nastro ad un suo amico che abita in una piccola casa in riva al mare e lavora in una pompa di benzina tutto il giorno, per poi uscire la notte a fare surf.

Il ragazzo in questione si chiama Eddie Vedder. Subito si mette al lavoro sul materiale e confeziona una mini opera rock chiamata Mamasan (Stone Gossard Demos) con dei disegni fatti a mano e rimanda il tutto indietro a Seattle.

Quando il demo arriva tra le mani di Jeff e Stone, i due non riescono a credere alle loro orecchie.

Decidono di chiamare immediatamente Eddie Vedder, che arriva a Seattle pieno di speranze e di vibrazioni positive.

Il primo pezzo che provano è Alive.





In poco tempo mettono insieme tutto il materiale di cui hanno bisogno e creano così Ten.

Si chiudono in studio con Rick Parashar, ma prima registrano insieme a Chris Cornell e Matt Cameron dei Soundgarden il disco Temple of The Dog, omaggio alla memoria di Andrew Wood. I Pearl Jam (inizialmente però decidono di chiamarsi Mookye Blaylook, in onore di un famoso giocatore di basket di cui tutti loro sono tifosi) iniziano un tour per promuovere il loro disco.

In uno di questi primi concerti (e con Matt Chamberlin dietro la batteria) viene registrato il video di Alive.

La traccia audio di quel concerto sarà poi inclusa nella versione europea del CD Ten.

Fin da subito l'album ha un successo strepitoso. In poco tempo diventa disco di platino (fino ad oggi ha venduto oltre 13 milioni di copie). Inizia il tour di Ten e la band si rende conto del successo dell'album quando vede che i propri concerti sono sempre più affollati.


Ma è qui che iniziano le prime rimostranze del gruppo contro i media e la troppa esposizione al successo.


Eddie inizia a chiudersi in se stesso e dopo l'ultimo video di Ten, Oceans, la band decide di non girarne più.

Inoltre i PJ sono pressati dalla Epic che chiede di far uscire come singolo Black, brano che Eddie odia perchè troppo commerciale.

L'8 maggio 1992 MTV manda in onda “MTV_unplugged” registrato in marzo.

A giugno esce il film "Singles" di Cameron Crowe.

I Pearl Jam (Eddie, Jeff e Stone) interpretano la band Citizen Dick ed inoltre partecipano alla colonna sonora originale con due brani, Breath e la strepitosa .State of love and trust.

Quest'ultimo brano, inoltre, apparirà in quasi tutti i concerti della band.

La notte dell'ultimo dell'anno i PJ fanno da supporto a Keith Richards all'Academy di New York.

A gennaio Eddie Vedder suona con i Doors per festeggiare il loro ingresso nella Rock'n roll hall of fame.



Nel febbraio del '93 i PJ si chiudono in studio (the site) per registrare il seguito di Ten, Versus.

Il disco, che esce l'8 ottobre, vende solo nella prima settimana più di 900 mila copie, inserendosi direttamente al numero 1 delle classifiche di Billboard.

Nello stesso anno vincono 4 dei 5 MTV video music awards a cui sono candidati.

Il video pluripremiato è quello di Jeremy diretto da Mark Pellington (suo inoltre il bellissimo Arlintong Road).

Durante il tour di Versus, accade però un episodio che cambia per sempre il volto della band.

Infatti, mentre i Pearl Jam stavano dando il meglio di sé su un palco in Svezia, qualche fan un po' idiota entra nei loro camerini rubando borse e chitarre. In una di queste borse ci sono i quaderni su cui Eddie sta scrivendo i testi dei nuovi brani ed un altro, ancora più personale, che contiene appunti delle materie che Eddie sta studiando in quel periodo, visto che non ha mai potuto completare la scuola superiore. Questo furto cambierà anche il rapporto tra il gruppo ed i fan.

Inoltre, in questo periodo iniziano le prime frizioni con Dave Abbruzzese.

Il 1994 è l'anno della disputa contro il monopolio della Ticketmaster, che rischia di far saltare al gruppo l'intero tour americano.

Alla fine la band ripiega su strutture di secondo piano per tenere i biglietti entro i 18 dollari.

I PJ inoltre mandano un documento al Dipartimento di Giustizia Americano dove denunciano il monopolio della società.

A settembre Dave Abbruzzese si separa dalla band, ufficialmente per incomprensioni col resto della band, dopo la fine delle registrazioni di Vitalogy.



Il 6 dicembre 1994 esce Vitalogy, che batte il record di vendite in un singolo giorno (record detenuto da Use your illusion 2 dei Guns'n' Roses).

All'inizio del nuovo anno i PJ organizzano uno show radiofonico chiamato "Monkey Wrench Radio" dove suonano insieme a Soundgarden, Mad Season, Mudhoney, Fastbacks, Mike Watt e ai due sopravvissuti membri dei Nirvana, Dave Grohl (poi nei Foo Fighters) e Krist Novoselic (poi Sweet 75). Ripeteranno poi l'esperienza in seguito, per la gioia dei fans.

Insieme al nuovo batterista Jack Irons, i Pearl Jam fanno da backing band a Neil Young per la registrazione di Mirrorball.

Da quelle session uscirà poi anche un EP, a nome dei PJ questa volta, chiamato Merkinball e che contiene I got id e Long Road, pezzo destinato a sostituire Release come brano d'apertura di quasi tutti i concerti successivi della band.

Dietro l'angolo c'è però un altro momento difficilissimo per la band.

I Pearl Jam cancellano infatti le ultime 7 date del tour di supporto a Vitalogy, spiegando il tutto con un malanno di Eddie.

L'episodio più eclatante avviene il 24 giugno del '95 al Golden Gate Park di San Francisco, dove Eddie se ne va dal palco dopo Not For You, il settimo pezzo suonato quella sera dai PJ, dicendo al pubblico di stare male e di non farcela a reggere il resto della serata. "Ho passato le peggiori 24 ore della mia vita", dice esattamente, e lascia che la serata sia conclusa da Neil Young.



Tutti capiscono che c'è qualcosa che non va.

Si inizia a parlare di un possibile scioglimento della band.

Nel febbraio del 1996 il gruppo vince il suo primo Grammy Award con Spin the black circle, brano contenuto in Vitalogy e premiato nella sezione Best Hard Rock Performance.

La band comincia quindi a registrare il proprio quarto album da studio.

Eddie e gli altri del gruppo comprendono di non poter più andare a quella velocità e soprattutto di non poter più essere in grado di caricarsi di tutte le frustrazioni di un'intera generazione.





No Code, uscito il 27 agosto del 1996 indica proprio questo cambio di direzione intrapreso dalla band. Il disco è bellissimo (per chi scrive è il miglior disco della band dopo Ten, nonchè uno dei più grandi manifesti della grandezza del rock e del folk americani) e mostra chiaramente le profondissime radici a cui ha attinto la band in tutti questi anni.

Dentro c'è tutto, da Guthrie a Springsteen, e non si può non citare quello splendido (e riconciliante col mondo) capolavoro che è Around the bend.

Il disco balza subito al numero uno di tutte le classifiche americane, ma non venderà come i precedenti.


La band è uscita dal tunnel che stava portandola all'autodistruzione.


L'anno successivo, il '97, debutterà Stone con i suoi Brad Interiors, registrato in una sola settimana.

A giugno Eddie e Mike suonano al Tibetan Freedom Concert (una memorabile Yellow ledbetter).



Dopo poco più di un anno dal disco precedente esce Yield, l'ultimo album in studio della band, in cui i PJ esibiscono un suono decisamente più rock (il disco da far ascoltare nelle scuole per far capire che cos'è il rock).

Dal tour di Yield verrà poi ricavato un disco dal vivo intitolato Live on two legs che vedrà dietro la batteria Matt Cameron (ex dei Soundgarden).



Matt Cameron entrerà a far parte ufficialmente nella band con l'ultmo album, Binaural, uscito il 23 Maggio del 2000.

Da Binaural Eddie e i suoi amici ricavano uno sfortunato tour che viene interrotto a causa della morte per soffocamento di alcuni spettatori nella tappa danese e che viene ripreso solo in America.

Grande spettacolo viene regalato dai Pearl Jam nelle tappe italiane di Milano


e Verona (con olte tre ore di concerto).

In questo album i Pearl Jam dimostrano che dopo oltre 10 anni di carriera hanno ancora molto da dire grazie alla straordinaria voce di Eddie Vedder, ai riff di Stone Gossard, a fantastici assoli di Mike McCready, all'estro di Jeff Ament (fondamentale nella composizione dell'ultimo disco) e alle nuove basi ritmiche portate da Matt Cameron.


I Pearl Jam rimangono l'ultima band Grunge ancora in attività


Simone Pescatore â www.akkaweb.it 2001



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